Spirituals Ensemble

Spirituals Ensemble: abbiamo iniziato, nel 1982, cantando principalmente Spirituals per ritrovarci, dopo 39 anni, sempre più Ensemble. Un insieme di voci, di anime, di sorrisi e di storie di vita, un insieme di strade che hanno scelto di costruirne una sola. In questo lungo percorso abbiamo sperimentato alcuni generi musicali, dalla musica africana allo swing per definire, dal 2003 in poi, una fisionomia principalmente Gospel, il genere preferito e scelto da ciascuno di noi. Gli Spirituals, canti solitamente eseguiti “a cappella”, rappresentano il grido di libertà degli schiavi neri d’America. Nel tempo lo Spiritual è diventato Gospel e il canto di disperazione è diventato canto di gioia, di ringraziamento e di lode. Noi oggi viviamo il Gospel e, nella gioia del canto, creiamo una particolare atmosfera ed energia. Rispetto al passato non è cambiato molto perché anche noi, ora proprio come allora, cantando Gospel troviamo riscatto da tutte le possibili prigionie in cui viviamo, personali e sociali. Il Gospel per noi è un messaggio che può cambiare la vita, un messaggio di fede e anche di speranza che porta la ‘Buona Novella’: cantiamo e condividiamo Good News, scorgiamo la strada che ci porta al Goshen. I brani che proponiamo, fedeli ai testi originali, presentano una impronta personale con gli arrangiamenti del Maestro Raffaello Bettazzi, nostro tastierista. Attualmente il gruppo conta 36 elementi, è sempre accompagnato da una band composta da grandi musicisti ed è diretto da Massimo Gallo. Dal 2006 promuoviamo, ogni anno, il B.L.A.C.K. (Bologna gospeL and Afro-American musiC Kermesse), una importante rassegna che ospita centinaia di partecipanti provenienti da tutta Italia che vogliono vivere una due giorni all’insegna del Gospel guidati da prestigiosi docenti provenienti da diverse parti del mondo. La formazione è parte fondamentale del nostro percorso (Karen Gibson, Alessandro Pozzetto, Wendell Simpkins); Ignazio Giunta è il coreografo con il quale approfondiamo movimenti e standing. Da oltre vent’ anni siamo associati all’ AERCO, Associazione Emiliano Romagnola Cori.

Direttore: Massimo Gallo

Inizia a suonare ben presto. Verso gli 11 anni, la chitarra. Qualche anno dopo, sceglie il basso elettrico, strumento di cui si innamora anche grazie al fermento che negli anni 70/80 ne accompagnava la riscoperta e l’innovazione, ampliandone i campi di applicazione all’interno di una band. Saranno soprattutto le ritmiche funk a fargli scegliere il basso. Non a caso, da ragazzo, viene soprannominato dagli amici musicisti con cui suona “Max Funky Gallo”. Studia musica da privatista. Le sue origini partenopee gli permettono da un lato di poter attingere dal vivo alla ricchezza musicale che durante gli anni 80 è presente nel capoluogo campano. Tale sound lo segna radicalmente e lo accompagna nel suo percorso musicale. Allo stesso tempo, il suo essere napoletano gli permette di passare attraverso quella che lui ama definire “la scuola musicale dei vicoli”. Infatti, tra i 15 e i 18 anni, oltre a suonare jazz con alcune band, inizia a suonare con i cantanti “neomelodici”: questo gli permette di acquisire un bagaglio di esperienze impossibile in altri contesti. In seguito, inizia il periodo degli “spostamenti”. Sarà prima in provincia di Torino dove studia piano per qualche anno, sempre da privatista. Nel frattempo, inizia un nuovo percorso di formazione come direttore di coro. Si sposta poi a Bologna dove per diversi anni dirige il coro degli universitari presso la Basilica di San Domenico. Continua la sua formazione da direttore seguendo workshop e corsi. Rientra a Napoli dove trascorrerà un periodo di pausa e di riflessione. Nel 2009 si trasferisce definitivamente a Bologna dove conosce gli Spirituals Ensemble ed entra a far parte della loro band come bassista.  Da settembre del 2018 gli viene affidata la direzione. Come direttore il suo obiettivo è sempre stato quello di favorire il percorso di crescita dell’Ensemble, sia per quanto riguardo l’aspetto musicale sia per quanto riguarda il gruppo stesso, convinto che un gruppo unito non solo riesce ad esprimere meglio ciò che canta, ma trasmette anche profonde emozioni.