Giovanna Marini

Caso per molti aspetti unico nel panorama europeo di felice connubio fra formazione accademica e pratica tradizionale, Giovanna Marini rappresenta una figura fondamentale e trasversale della musica italiana, incessantemente attiva dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri. Protagonista di diverse stagioni della canzone di impegno, ha scritto per il cinema e il teatro musiche con forti caratteri di originalità. Quasi tutta la sua produzione è stata vocale, in buona parte nella forma-canzone, ma anche per Quartetto Vocale Femminile e per Soli e Coro. Legata per formazione alla musica colta, ha investigato l’oralità della cultura tradizionale di varie regioni italiane, proponendo nei suoi spettacoli e nei suoi dischi un modo nuovo di raccontare, sia attraverso composizioni originali che rifacendosi in larga parte a modi di quello che lei chiama il “canto contadino”. Inizia quindi la sua personale ricerca in tutta la penisola: raccogliere e trascrivere centinaia di canti popolari. A partire dagli anni 60 frequenta intellettuali come Pasolini, Calvino, Berio, e pionieri dello studio etnomusicale come Leydi e Carpitella. Questi incontri le danno modo di comprendere, approfondire le forme, svelare le trame di quella musica nata con regole altre rispetto alla musica colta, musica che si apprende solo mediante l’oralità. Una musica che sembra, a lei e ad altri, paradossalmente pura avanguardia.  Come compositrice, i brani più complessi sono scritti per Quartetto Vocale, nato con lo scopo di eseguire scritture polifoniche e per sperimentare linguaggi tra il colto e l’etnico. Per il quartetto scriverà delle magnifiche Cantate, opere formalmente complesse ma immediatamente accessibili al più ampio pubblico. Con il Quartetto Vocale formato da cantanti estremamente eclettiche la Marini farà lunghe tournée e comincia una nuova vita artistica in Francia, paese che le offre grandi opportunità, tra cui la docenza di Ethnomusicologie appliquéè all’Università di Paris-Saint Dennis e moltissime commissioni per importanti Teatri. Il repertorio vivissimo raccolto negli anni, soprattutto al Sud, diviene argomento di studio per cantanti, studenti, appassionati. Molti i “viaggi di testimonianza” che la porteranno, insieme con i suoi studenti francesi e della Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma (di cui è una delle fondatrici) a conoscere da vicino i cantori popolari nel contesto reale della loro funzione. Numerosissime le incisioni, le pubblicazioni ed i riconoscimenti ricevuti in quanto artista e studiosa,  dai premi UBU ai tanti premi alla carriera, financo a Commendatore della Repubblica. Lo straordinario viaggio durato una vita di Giovanna Marini nel mondo della cultura popolare è raccontato nel recente film documentario A sud della musica. La voce libera di Giovanna Marini (2019). Il trailer ci racconta: Testimone dei cambiamenti del Paese, a lei si deve il grande merito di aver saputo dipingere, attraverso il vasto patrimonio dei canti di tradizione orale, un grandioso affresco epico. Che ci ricorda delle nostre origini, che connette il passato con il presente.